Gli AMICI DEL MOSTRO  
 

sono un gruppo di cittadini romani, soprattutto architetti ma non solo, che condividono pienamente l’intenzione di eliminare dalla sopraelevata di San Lorenzo il traffico veicolare per trasferirlo in una sede più opportuna mentre non condividono affatto l’idea che dopo averla liberata dal traffico essa debba essere demolita.
Al contrario, gli Amici del Mostro pensano che la sopraelevata, una volta liberata dal traffico veicolare, potrebbe essere trasformata in una strada pedonale attrezzata, nella spina dorsale di un sistema lineare di servizi, in una passeggiata pensile da restituire ai cittadini che potrebbero raggiungerla da una molteplicità di accessi da creare lungo il suo percorso, e usarla scoprendo nell’antico mostro un nuovo amico.
Pertanto, in quanto cittadini che amano la loro città e che non condividono una scelta che fino ad oggi ha incontrato solo consensi e nessuna opposizione, gli Amici del Mostro sono quelli che invitano le autorità cittadine e la pubblica opinione a chiedersi seriamente: che fare del manufatto architettonico della sopraelevata, una volta modificata la sua attuale destinazione d’uso?

 
     
 
Non siamo un gruppo di fanatici integralisti e non intendiamo promuovere una crociata per la conservazione ad ogni costo.
Ma neanche possiamo cancellare dalle nostre menti di cittadini e di tecnici la personale convinzione che demolirla sarebbe sbagliato.
Per questo rivendichiamo il diritto, e il dovere, di sollevare il problema e di promuovere un libero confronto di idee affinché le decisioni che verranno prese riguardo alla sopraelevata di San Lorenzo siano quanto più possibile lucide, ponderate e “fredde” cioè non sospette di essere state condizionate da fattori emotivi tanto comprensibili quanto pericolosi.
Per questo invitiamo tutti i cittadini di San Lorenzo, e i rappresentanti che abbiamo eletto perché governassero questa città, a un serio momento di riflessione prima di assumere decisioni definitive.
  foto aerea
Fotomontaggio su foto aerea del progetto originale
 
     
 
     
 
LETTERA APERTA INVIATA AL SINDACO DI ROMA WALTER VELTRONI NEL MESE DI NOVEMBRE 2003

Quale destino per la sopraelevata di San Lorenzo?

Oggi la tangenziale di San Lorenzo appare a molti come un mostro metropolitano da demolire e da rimuovere, per cancellare al più presto non solo le tracce fisiche ma anche la memoria urbana della sua esistenza terrena.
In tale prospettiva, condividendo l’intenzione di eliminare dalla sopraelevata il traffico veicolare per trasferirlo in una sede più idonea, l’interrogativo che ci poniamo è: che fare della struttura architettonica residua? Ovvero: si è davvero certi che la soluzione migliore sia proprio quella della demolizione?
Una volta eliminata la sua funzione veicolare, la tangenziale perderebbe le sue qualità negative per trasformarsi in una presenza silenziosa e potenzialmente preziosa, sia dal punto di vista funzionale che figurativo.
La sua eliminazione fisica non migliorerebbe ulteriormente la qualità della vita di quanti con essa infelicemente convivono da tanto tempo, anzi, il prezzo sarebbe altissimo non solo in termini economici ma anche per l’enorme (e inevitabile) disagio sociale ed urbano prodotto dalla demolizione, che prolungherebbe per mesi, se non per anni, le sofferenze di quegli sfortunati cittadini.
Al contrario, la sua conservazione/riconversione potrebbe trasformare la tangenziale in un’occasione unica e straordinaria: una spina dorsale capace di accogliere e di organizzare un asse attrezzato di spazi e di servizi preziosi per un sollecito risarcimento del quartiere di oggi e per la rinascita della città di domani.
Del resto quando (il 16 e 17 maggio di quest’anno) fu attuato il primo esperimento di pedonalizzazione della strada, dopo una cauta diffidenza iniziale i romani cominciarono ad invaderla pacificamente e poi per due giorni la occuparono e la usarono, vivendo “il mostro” come un amico insperato, come un evento metropolitano eccezionale ancora tutto da scoprire e da inventare.
Con il desiderio di aprire una riflessione di ampio respiro e di promuovere un concorso internazionale di idee circa il futuro della sopraelevata

Roma, 7 novembre 2003 “gli amici del mostro”

Ovvero gli architetti:
Gianni Accasto; Lucio Altarelli; Carlo Aymonino; Lucio Valerio Barbera; Rossana Battistacci; Emanuela Belfiore; Rosalba Belibani; Massimo Bilò; Valerio Bindi; Franca Bossalino; Cristina Benedetti; Adele Bonaduce; Akessandro Camiz; Umberto Cao; Luigi Calcagnile; Giovanni Carbonara; Massimo Casavola; Roberto Cassetti; Pippo Ciorra; Paola Coppola Pignatelli; Manuela Costa; Giangi d’Ardia; Gabriele De Giorgi; Roberto De Rubertis; Paolo Desideri; Cesare De Sessa; Giulio Fioravanti Stefano Garano; Rosario Gigli; Francesca Jovino; Massimo Locci; Renato Masiani; Nicola Mongelli; Richard V. Moore; Giorgio Muratore; Roberto Palumbo; Stefano Panunzi; Marco Petreschi; Francesco Pietrella; Claudio Presta; Luigi Prestinenza Puglisi; Franco Purini; Francesco Redi; Gaia Remiddi; Laura Ricci; Luca Ruali; Antonino Saggio; Guendalina Salimei; Piergiorgio Santoro; Nicola Saraceno; Amedeo Schiattarella; Roberto Secchi; Antonino Terranova; Mariella Tesse; Giorgio Testa; Laura Thermes; Benedetto Todaro; Carlo Tomassi; Luca Zevi.

Insieme con:
Age; Suso Cecchi d’Amico; Giorgio Bartocci; Alessandro D’Alatri; Silvia D’Amico Bendicò; Gloria De Antoni; Oreste De Fornari; Piero De Bernardi; Massimo Ilardi; Alessandra Levantesi; Tullio Kezich; Gigi Magni; Silvia Massotti; Barbara Mastroianni; Mario Monicelli; Bruna Parmesan.


 
     
 
     
 

Un ultimo chiarimento: il meglio non deve essere nemico del bene.
Non vogliamo che la richiesta di una pausa di riflessione diventi una scusa per bloccare tutto, e che la discussione di più o meno astratte ipotesi alternative si trasformi in un pretesto per rimandare a oltranza l’attuazione di decisioni già prese.
Ma non è così, perché oggi ancora non è possibile demolire subito la sopraelevata, nel tratto compreso fra Via dello scalo San Lorenzo e Viale Castrense.
Prima sarà necessario trasferire altrove il traffico veicolare attualmente ospitato da quel ramo della tangenziale. Per poterlo fare bisognerà costruire una nuova strada di scorrimento veloce inter-quartiere, e poiché la nuova strada ancora non esiste, mancano – oggi - le condizioni per una demolizione immediata.
Pertanto, in attesa che il comune realizzi un tracciato alternativo, questo è il tempo giusto per riflettere sul futuro, per valutare tutte le ipotesi possibili (da quella della demolizione totale a quella della conservazione e trasformazione) e decidere cosa fare “domani”, quando l’alternativa sarà stata realizzata e la strada, finalmente libera dal traffico, potrà essere oggetto di decisioni definitive.

C’è una sola eccezione: le rampe di collegamento con la Via Prenestina costituiscono un caso diverso: sono il solo tronco di tutta la sopraelevata che sarebbe possibile demolire anche subito, perché le indagini effettuate nei mesi scorsi indicano la presenza di flussi di traffico tanto modesti da consentire la loro chiusura e, volendo, la demolizione immediata.
Bene, se quella della demolizione sarà la decisione del 9° Municipio, gli Amici del Mostro dichiarano formalmente che non cercheranno di ostacolarla né bloccarla. Peraltro, la demolizione di un primo ramo della Sopraelevata costituirebbe un evento metropolitano di portata tale da suggerire una particolare attenzione.
Segnaliamo che del caso della Via Prenestina si parla più diffusamente nella sezione "STORIA".

 
     
     
 
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